MORAS dal 1965

CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO
Fin dagli anni sessanta MORAS è sinonimo di stile. 
"E' un impermeabile bianco" il primo capo che viene esposto in vetrina, quando era ancora una sartoria in Piazza San Pietro a Intimiano.

Nel dicembre del 1965 viene aperto il negozio in Corso Ariberto.

Alla fine degli anni ottanta la svolta, "l'incontro" con la moda travolgente di Moschino cambierà l'impostazione del classico negozio.

MORAS diventa così un punto di riferimento per trovare il capo esclusivo, di tendenza..Lo spazio dove potersi creare uno stile filtrando le proposte dei grandi della moda.
Nel settembre 1996 la boutique viene completamente rinnovata e ampliata.
Alla base di  questa realtà  una profonda dedizione al lavoro, una grande passione e una continua ricerca.

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da Fashionmagazine del 4 dicembre 2015

Domani, 5 dicembre, il multimarca Moras di Intimiano (Como) festeggia un importante traguardo, mezzo secolo di attività, dedicando l’anniversario al fondatore Vittorio Moras, “il sarto”, scomparso pochi anni fa.

 «Tutto è iniziato nelle seconda metà degli anni Cinquanta - racconta Mirko Moras -  quando mio padre aprì la sartoria in piazza San Pietro a Intimiano».

 «Il negozio - aggiunge Moras - è stato invece inaugurato nel 1965 lungo la via principale della cittadina, via Ariberto 29, dove attualmente si trova. Nel corso degli anni l’offerta si è arricchita di brand importanti come Moschino e a seguire, Dolce&Gabbana, Versace, Romeo Gigli,  Jean Paul Gaultier, Helmut Lang e Cesare Paciotti».

 Nel 1996 il punto vendita è stato completamente ristrutturato, concentrandosi sempre sulla ricerca di nomi nuovi e sul made in Italy: da Dsquared2 a Pier Antonio Gaspari e Gherardini.

 «Abbiamo sempre creduto che questo lavoro sia soprattutto una grande passione e che un abito così come un allestimento vetrina, possano regalare grandi emozioni - sottolinea Mirko Moras -. Questo anniversario è per noi speciale perché legato a grandi ricordi: come riavvolgere e rivedere la pellicola di un film lungo tutta una vita, donando ancora una volta una forte emozione».